Definita la perla del Garda, Riva sorge sulla punta settentrionale del Garda, ed è uno
dei più grandi e celebri centri che si affacciano sul massimo lago italiano. Le due
strade provenienti da Trento (attraverso la Valle del Sarca e da Rovereto-Mori) si
allacciano qui alle due Gardesane (orientale ed occidentale). |
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Percorrendo queste due
ultime strade e possibile, nello spazio di un giorno, effettuare il giro completo del lago
con splendide vedute panoramiche. Già in epoca romana Riva fu un importante
"vicus" dipendente da Brescia ed apprezzato per la sua favorevole ubicazione
strategica; più tardi il possesso di Riva fu conteso tra i principi ve- scovi trentini,
gli Scaligeri veronesi, i Visconti di Milano ed i Veneziani. II mutevole destino del borgo
e testimoniato dagli edifici più significativi. Nel 1438 i Veneziani, con astuta manovra
navale, battevano i Visconti assicurandosi il controllo del’importante centro. Riva
è oggi una elegante cittadina piena di vita, che si distingue per la mitezza del clima e
per la sua struttura turistica in grado di offrire all’ospite tutte quelle comodità
che rendono gradevole e riposante il soggiorno. La parte antica della città si addossa
attorno al porticciolo, con severi palazzi dai bei porticati e vicoli stretti, mentre
verso la foce del Sarca e verso Torbole ed Arco si sono innalzate nuove e moderne
costruzioni. Da non perdere il centro della città e la piazza 3 Novembre, circondata dai
porticati del ‘300, con il palazzo Pretorio del XIV secolo e il palazzo Municipale
del ‘400. Sulla piazza si eleva la torre Apponale, alta 34 metri; costruita nel
‘200, innalzata alla odierna altezza nel ‘500, e diventata il simbolo di Riva.
L’abside della chiesa di San Rocco, del XVI secolo, con affreschi e stucchi, che, a
differenza della chiesa, non fu distrutta dai bombardamenti della prima guerra mondiale.
La massiccia rocca, eretta nel XII secolo e più tardi ampliata dagli Scaligeri, dai
Veneziani e dai principi vescovi di Trento. Nel cortile, a cui si accede per un antico
ponte levatoio, sono conservati sarcofagi romani e medioevali. Nei piani superiori ha sede
il Museo Civico con raccolte archeologiche, geologiche e mineralogiche, documenti
storici, una piccola pinacoteca, una sezione etnografica, armi, stampe e libri antichi. La
chiesa dell’Inviolata del primo Seicento; all’esterno notiamo le severe forme
rinascimentali, mentre l’interno in stile barocco ha ricche decorazioni di stucchi in
oro (opera di ignoto architetto portoghese). Sugli altari pale di Palma il Giovane e di
Guido Reni; i dipinti murali sono opera di Pietro Ricchi e Teofilo Turri. |